00 06/01/2008 18:30
I ragazzi di Napoli e della Campania, domani torneranno regolarmente a scuola. L'emergenza rifiuti non avrà conseguenze per la regolare ripresa delle lezioni. Lo assicura il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni.

"Ho dato disposizioni, con il prefetto, il direttore scolastico regionale e d'intesa con le autorità regionali - ha detto il ministro -, affinché si predisponga ogni intervento necessario a far riaprire fin da domani tutte le scuole delle zone interessate dall'emergenza rifiuti in Campania. La scuola - ha spiegato Fioroni - è un bene primario e i ragazzi non possono esserne privati ed è soprattutto di fronte ad emergenze come quella che sta investendo la Campania che bisogna garantire servizi e i beni fondamentali". Per il ministro "bambini e ragazzi non possono essere lasciati soli ed è certamente meglio che stiano a scuola a fare lezione anziché per strada".

A CASERTA LE SCUOLE NON RIAPRIRANNO
A Caserta domani le scuole non riapriranno. Resta in vigore, infatti, l'ordinanza di chiusura firmata nella tarda mattinata di ieri dal sindaco Nicodemo Petteruti a tutela della salute pubblica. In città non migliora la situazione igienico sanitaria a causa del mancato prelievo dei rifiuti da circa 15 giorni e della conseguente presenza nelle strade e nelle piazze del centro e della periferia, di oltre 2000 tonnellate di spazzatura. Il provvedimento del sindaco del capoluogo di Terra di Lavoro era stato disposto a seguito della reiterata richiesta dell'Asl Caserta 1 di adottare i provvedimenti necessari per la salvaguardia della salute pubblica. Il sindaco di Caserta, Nicodemo Petteruti, interpellato dall'Ansa sulle dichiarazioni del Presidente del Consiglio, Romano Prodi, si è limitato a confermare di "non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale di eventuali provvedimenti che autorizzino la ripresa dell'attività scolastica".

NAPOLITANO: E' UNA TRAGEDIA DA RISOLVERE
dell'inviato Maurizio Dente

CAPRI (NAPOLI) - "Il mio pensiero per Napoli? Che si risolva questa tragedia - ormai è diventata una tragedia - dei rifiuti". Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si congeda dai giornalisti a Capri, al termine del suo soggiorno di riposo di cinque giorni. "In questo senso - aggiunge - c'é già, come è necessario, un impegno forte del governo nazionale". A piedi insieme alla signora Clio, Napolitano raggiunge la piazzetta di Capri prima di salire sull'auto che lo conduce al porto di Marina Grande, e la crisi dei rifiuti si affaccia anche nei saluti che alcuni capresi gli rivolgono vedendolo passare: "Presidente, mi raccomando per i rifiuti", gli dice più di un passante. Sul traghetto che lo porta a Napoli, il presidente consulta la rassegna stampa e scambia continue telefonate al cellulare, proprio come è accaduto nelle sue apparizioni pubbliche sull' isola. In piazzetta lo abbraccia un anziano ex militante del Pci, Antonio Mironi, che lo conosce da decenni. Lo accompagna fino al porto l'imprenditore Francesco Staiano, nota figura dell' isola, ma il saluto più colorito glielo rivolge, a due passi dalla piazzetta, uno sconosciuto caprese sui 60 anni: "Presidé, a Madonna te accumpagne". E' il saluto che il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe ha rivolto ai fedeli il giorno del suo insediamento. Prima di lasciare Capri Napolitano e la signora Clio hanno firmato il registro degli ospiti dell' Hotel "La Palma". Sulla banchina, prima di salire sul traghetto "Adeona" della Caremar, scortato dal comandante dei carabinieri Michele Sanzonne, affiora anche un po' di commozione. Il presidente abbraccia la coppia di vecchi amici capresi che gli sono stati sempre accanto in questi giorni e la presidente dell'Azienda di Soggiorno di Castellammare di Stabia, Anna Maria Boniello, altra amica di antica data. Il facchino che gli ha portato i bagagli al Porto, Aurel Stan, un romeno di 26 anni, rifiuta i 30 euro di mancia. "Non posso accettarli - dice - è stato un onore". Napolitano sale sul traghetto e si volta per salutare togliendosi il cappello. "E' un gesto antico da gentleman - commenta una amica che lo conosce bene - che faceva sempre anche quando veniva a presiedere le riunioni di partito sull'isola".

PRODI: HO DISPOSTO LA RIAPERTURA DELLE SCUOLE
"Ho dato disposizione al ministro dell'Istruzione perché vengano immediatamente riaperte le scuole che era stato deciso di chiudere". Così il presidente del Consiglio Romano Prodi ha annunciato il primo provvedimento sull'emergenza rifiuti a Napoli e in Campania. "I bambini che stanno a casa da scuola - ha aggiunto Prodi parlando con i giornalisti a Bologna - non vanno né in Val d'Aosta né sulle Dolomiti, ma rimangono nelle zone con lo stesso inquinamento. Se in qualche scuola ci sarà una situazione di emergenza - ha aggiunto il premier - manderò stanotte a pulire intorno in modo che si possa riaprire la scuola. Le scuole sono sacre: se la Campania vuole in dieci anni essere un buon esempio all'Europa bisogna ricominciare dalle scuole". Prodi ha detto anche di aver lavorato in mattinata con il ministro dell'Interno Giuliano Amato "per affrettare tutte le decisioni di emergenza e per preparare le riunioni dei primi giorni della prossima settimana in cui definiremo una strategia di lungo periodo per i problemi dei rifiuti a Napoli". Ai giornalisti che gli chiedevano se le iniziative per l'emergenza rifiuti fossero anche una lotta alla camorra, Prodi ha risposto che si tratta di una battaglia "per ripristinare le regole di una società civile e solidale".

Domani, a Roma, il presidente del Consiglio incontrerà i funzionari dirigenti e il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Martedì invece, sempre sul tema dei rifiuti, é in programma una riunione con i ministri dell'Interno, dell'Ambiente e della Difesa.


DECISIONE CHIUSURA SCUOLE MI HA INDIGNATO
"Mi sono indignato quando è stato deciso di chiudere le scuole. Sul problema rifiuti mi sono preso la responsabilità e vado fino in fondo". Il presidente del Consiglio Romano Prodi è tornato a parlare così dell'emergenza rifiuti quando, uscendo dalla messa a Bologna, una ragazza napoletana lo ha fermato e lo ha sostenuto e sollecitato per risolvere il problema. "Il problema - le ha detto Prodi - è come una società civile reagisce a questi aspetti, insieme dobbiamo superare questi problemi". A cominciare, secondo Prodi, proprio dalle scuole e dalla tutela dei bambini. Il presidente del Consiglio ha poi ricordato il caso verificatosi alcuni anni fa di un allarme diossina e di come in quell'occasione abbia visto dei bambini giocare scalzi accanto ai vigili con lo scafandro.

Fonte: ansa.it